Interview & translation: Federico Chiozzi
Editing: Stefano Viola

Fake & Gorey hanno rappresentato a loro modo, negli anni '90, l'emanazione del funky style tipico della scuola TFP/AOK d'oltreoceano, ereditato, remixato e propagato in primis dai parigini Diego e Seb degli FMK. Qui di seguito una chiacchierata informale ripercorre le loro influenze e l'approccio easy al mondo del writing.

Quando avete iniziato, quale è stata la vostra prima tag, quale la prima che avete visto?
G: Se mi ricordo bene la prima volta che ho visto dei graffiti è stata su un muro nel 1989, ho iniziato ad interessarmene subito dopo averla vista, ho fatto il mio primo pezzo nel 1990 ma ho iniziato a considerarmi un writer solo nel 1994.
F: Il primo graffito che ho visto credo fosse di Edgar (TAG crew) probabilmente nel 1989. Io ho iniziato a disegnare qualcosa nel 1991 ma la prima volta che ho veramente dipinto su un muro è stato nel 1995. Mi ricordo ancora bene quel giorno quando il mio amico Akroe aveva portato le bombolette. A quel tempo il mio nome era Arte, cosa ci poteva essere di più pretenzioso?

Da dove provengono le vostre radici stilistiche?
G: Il primo pezzo che mi ha veramente impressionato da ragazzo è stato uno di Mode2 per le sue capacità nel fare le illustrazioni molto dettagliate e complesse e Nasty per la bellezza e semplicità delle lettere. Scoprii solo dopo che il Nasty che avevo visto era invece Seen, e personalmente credo lui sia il migliore a livello di lettering nel writing. Poi vidi tante altre cose nel 1998: stili come quello della FTP e AOK crew e con i pezzi di Diego e Seb mi avvicinai al loro stile.
F: Non mi ricordo quali pezzi mi impressionarono di più all’inizio ma quando, 6 anni fa, arrivai a Parigi incontrai il mio amico Gorey e cambiai radicalmente il mio stile. Prima dipingevo con ragazzi della mia città o in generale del sud della Francia (Sade, Deko, Hobsek) che mi iniziarono alle basi dello stile. Ma iniziai a dipingere sui treni e di conseguenza il mio stile diventò molto più semplice e soffice.

Parigi di recente ha passato un brutto periodo parlando di graffiti. Come l’avete vissuto? Quali sono le conseguenze in questo momento?
G: Un brutto periodo? Parli del fatto che tutta Parigi, inclusa la periferia è costantemente ripulita ogni giorno? Ho capito che non dovremmo mai sottovalutare la polizia, sanno molte più cose di quello che ti lasciano immaginare. La pulizia della città mi ha veramente colpito, così tanta storia è stata cancellata, così tanti anni di leggende urbane si sono perse con questa vernice beige…
F: Sono d’accordo con Gorey a proposito della polizia. Non ho mai fatto molto in città ma quando i miei treni erano cancellati nel giro di 2 giorni mi sentivo male e ne volevo fare subito il doppio! Mi ricordo quando venni a Parigi era veramente dipinto ovunque, Gorey ed io facevamo molto spesso i throw up di giorno e nessuno ci faceva caso, la città era una specie di enorme hall of fame.

Credi che questa sia la ragione per cui molti writer si sono spostati su camion e furgoni a Parigi?
G: E’ vero, i camion sono stati un bersaglio frequente dal 1998 ma dato che non possono essere coperti di vernice beige sono l’ultimo bersaglio per i writer parigini. Credo che Moze e Sidney l’hanno resa ancora migliore con le loro grandi scene.
F: E’ vero, la gente non pulisce i propri camion, viaggiano come erano soliti viaggiare i treni! E’ il posto migliore per far vedere i tuoi pezzi.

Credete che il writing di questi tempi debba riscoprire la struttura della lettera e delle forme in modo per migliorare?
G: Le nuove leve sono sommerse di foto, su internet e nelle riviste. Anche se non lo cerchi trovi i graffiti ovunque, magari non ti interessa assolutamente e ogni rivista ne parla. I graffiti sono strombazzati, chiunque si sente interessato, puoi sentire un sacco di gente dire che sì, anche loro li facevano quando erano più giovani… Mollatemi! I graffiti sono ancora quel movimento scomodo, inclassificabile nell’arte che distrugge tutto, dalle città ai sistemi ferroviari, alla vita… ma noi li amiamo!
F: Penso che ci sia una parte della tua evoluzione grafica dei pezzi che non puoi controllare inconsciamente, assimili molti stili e forme che poi traduci in seguito.

Vi piace parlare di graffiti? Credete che il writing sia un buon modo per avvicinarsi all’arte in generale?
G: Mi piace parlare di writing, adoro il fatto che parlo dei MIEI pezzi, che non sono gli stessi di nessun altro. Perciò non credo siano un buon modo per approcciarsi all’arte perché ripudio le regole nei graffiti, mi piace l’idea che siamo tutti sullo stesso livello, che poi è il muro, che la nostra pinacoteca è la dove posi gli occhi.
F: Ero solito parlare troppo di graffiti quando ero super attivo ma mi è passato, oggi molti dei miei amici stanno ancora dipingendo e mi accorgo che sono circondato. Non ne parlerò con nessuno intorno!

Abbiamo visto alcuni vostri lavori con KRSN: come considerate quella nuova corrente dei graffiti che in Francia conta alcuni dei migliori artisti come HNT, Akroe e altri? Pensi che questo sia un buon punto di contatto per allargare il pubblico dei graffiti?
G: Finchè qualcuno fa sforzi in termini di conoscenza, di rinvigorimento di stile e di spinta in alto non importa come lo chiami, mi piace. Honet era sul primo treno dipinto che ho visto, Akroe e KRSN sono più amici che compagni di graffiti ma ad ogni modo dipingono parecchio in strada. Prima dei graffiti come li conosciamo noi a Parigi alcuni facevano stencil e cose simili e nessuno se li filava. Non mi piace l’idea che a chiunque piaccia, adoro questo movimento per la sua emarginazione dal limite delle aziende, lo amo troppo come un bel vaffanculo in faccia!
F: Non credo sia una buona idea trasmettere i graffiti come un modo di fare soldi. Oggi troppe riviste imbroglione e negozi ultra truffoni come Colette espongono i graffiti e li vendono. Moda + Graffiti + Soldi = Brutta storia.

Qualche parola sulla vostra crew?
G: Le crew ci sono per il divertimento di stare insieme, l’amicizia è più forte di ciò. CF e IRIE è più amici che stanno insieme che “spacchiamo il culo a tutti”.
F: Al posto della parola crew preferisco la parola Famiglia perché i membri della CF sono come fratelli provenienti da diverse madri. Saluto i miei amici First Class Wodas.

Altri interessi, cose che vi piacciono o che odiate?
G&F: Ci piacciono i bar gay, Cancoilotte, il Ricard e odiamo con ignoranza! Saluti a ASGs, HPMs, ATRs, VXs, Jeloe, Krsn, 6Pack

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