Interview: Pietro Rivasi
Text: Judy Rhum
Direction: Simone Natale

Nel corso degli anni abbiamo visto tante tag passare sotto i nostri occhi maniacali, finché non ci siamo imbattuti in qualcosa di completamente diverso. Inauguriamo la rubrica Scribblers rendendo omaggio al contributo che l’Europa ha dato al movimento, entrando a gamba tesa con un writer francese in rappresentanza di una di quelle nazioni che da anni continua ad esportare innovazioni e spunti formali ed attitudinali arricchendo la scena. Attraverso un’analisi e un’intervista tratte da Grog Lifestyle Vol.2, diamo il benvenuto a Nargue da Parigi.

NARGUE. Classe 1993, la sua tag ha una struttura complessa, al punto che un occhio inesperto fatica a riconoscervi le lettere vere e proprie: è una questione di concentrazione e di analisi della struttura per identificarle, allora tutto avrà un senso.

Il "doodling" è una ripetizione di segni grafici quasi infantili, che ricordano il primissimo approccio dei bambini al disegno. Si prende un pennarello e si lascia che l'immaginazione trascini la mano, trasformando scarabocchi incomprensibili in veri e propri concetti. Keith Haring può essere considerato un esperto di questa pratica, che negli anni ha visto susseguirsi vari imitatori, che hanno guadagnato fama sui vari social. Internet sputa spesso versioni melense di stili passati, facili da digerire, per un pubblico affascinato dall'apparenza e incurante del contenuto. Persino nel mondo dei graffiti ci sono stati molti tentativi, come il fenomeno delle incomprensibili tag di una riga. È difficile ottenere una tag interessante se le connessioni tra le lettere non seguono uno stile; è un po' come passare la serata bevendo tequila e poi farsi una birra appena prima di andare a letto: il risultato lo potete immaginare!

Non tutti i writer danno la stessa importanza all'hand-style, alcuni non hanno nemmeno mai tentato di fare un flop nella loro carriera e a volte persino le tag accanto a dei pezzi perfetti sono terribili. Forse perché, a quanto pare, "le sacre scritture" hanno trasmesso ai loro fedeli la solennità del concetto di masterpiece più che il culto del throw-up o, ancor di più, della tag in sè. E allora dove sta l'inghippo?

Il vecchio detto "less is more" probabilmente ci viene in aiuto: meno elementi ci sono, più è difficile fare cose affascinanti e innovative, anche nei graffiti. Ma noi, fanatici delle macchie, dei loop, dei tratti colanti e fluidi, sappiamo che ci sono ancora writer in grado di dominare le fondamenta di una disciplina.

Nargue è sicuramente uno di questi: ha iniziato a schizzare alle elementari, quando con i suoi amici si divertiva a replicare i loghi dei videogiochi o le tag che vedevano in giro per il quartiere. Poi, all'inizio delle scuole medie, ha iniziato a concentrarsi prettamente sulle tag, nonché la forma di espressione più marcata nell'ambiente che lo circondava e, a quel punto, l'hand-style è diventato il fulcro di tutta la sua ricerca: ben lontano dalla devozione alla calligrafia classica, Nargue considera il tagging una disciplina che necessita di dedizione e riflessione per riuscire a tirar fuori produzioni di rilievo in un ambiente pieno di rumore visivo, senza paura di infrangere le "regole dei graffiti”.

Tutto è iniziato fotocopiando immagini in bianco e nero di camion, cabine telefoniche, facciate di negozi e riproducendovi sopra le tag che vedeva in giro, aggiungendo le proprie alla mischia, cercando di riprodurre la stessa dinamicità, lo stesso flusso di quei writer. Un modo divertente per un ragazzino alle prime armi di capire come uno scrittore seriale potesse raggiungere il proprio l'equilibrio e una propria attitude. Da lì in poi, è sceso in campo.

N: "Ho iniziato a scrivere facendomi influenzare dalla scena della mia città e del mio Paese, nel mentre iniziavo a informarmi su ciò che accadeva anche in altre parti del mondo, come NYC, Philadelphia e scoprendo più avanti i Pixos brasiliani: tutti quegli stili a poco a poco catturavano la mia attenzione e mi cambiavano la percezione. Dalle dimensioni, ai diversi codici e i modi di taggare, tutto era davvero affascinante e, soprattutto, si trattava di materiale che non ero in grado di leggere, ma in cui potevo sentire l'energia, l'equilibrio e il flusso. Questo mi ha davvero aiutato a sviluppare il mio percorso”.

Probabilmente il punto di svolta della sua ricerca è quello di considerare la sua tag un tutt'uno e non una sequenza di segni che qualsiasi outsider dovrebbe essere in grado di interpretare come una vera e propria parola, anche se molti criticano questa scelta e reagiscono come "che cazzo è questo? - Gli osservatori infatti hanno bisogno di una certa conoscenza, di una buona decifrazione e anche di pazienza per leggere il suo monogramma.

Per Nargue ciò che conta è l'impatto grafico e questo tipo di critiche non lo turbano minimamente. Il fatto che sia appassionato di questo tipo di stile, basato su forme circolari e quasi astratte, non significa che non rispetti o non apprezzi quelle tag chiare e leggibili che gli sono state da punto di partenza per la sua ispirazione: a Parigi c'è una tradizione radicata di stili minimali, d’impatto e pieni di personalità, e lui si diverte ancora ad osservarle.

N: "Personalmente preferisco passare una notte a piazzare anche solo 20 tag elaborate che richiedono 25 secondi ciascuna, piuttosto che fare centinaia di segni leggibili, che faccio comunque quando trovo uno spot visibile ma troppo piccolo per ospitare un hand-style più complesso. In generale preferisco le tag ai pezzi, non sono un tipo paziente e fare un pezzo grande con tutti gli elementi classici richiede più materiale e preparazione. Mi sento più libero quando si tratta di tag: vengono dal cuore, le lasci li e sono terminate".

La maggior parte della sua ricerca in materia di lettere, connessioni, forme e flussi avviene su carta, in modo che quando è in strada possa muoversi il più possibile d'istinto, tenendo conto della superficie, dela tool a sua disposizione e di come tutti questi elementi si combinano fra loro. In questo modo, lettering e forme nascono spontaneamente da ciò che è stato abbozzato in precedenza.

In strada, a volte, l'adrenalina gioca brutti scherzi e alcuni segni non si rivelano esattamente come avrebbero dovuto essere, ma anche una brutta tag può contenere buoni elementi da poter sfruttare in maniera più consapevole in seguito.

Le tag strette sono la sua passione principale, ma Nargue è convinto che non siano sufficienti e ha cercato quindi di ampliare il suo universo creativo utilizzando dapprima due colori in alcuni casi, poi aggiungendo sfondi, forme solide e forme, dando vita a lavori grafici che diventano un'estensione della sua concezione di writing.

N: "Anche se di tanto in tanto continuo a fare graffiti classici, al momento mi sento più toccato dall' astratto che dal puro lettering, così ho trovato il modo di combinare la mia attività di tagging con essi: niente figure, qualcosa di apparentemente semplice ma difficile da fare allo stesso tempo”.

La situazione a Parigi non è più quella di una volta, tutte le saracinesche sono state buffate e la situazione gli sembra più statica e poco stimolante. Pur non amando assolutamente la calligrafia e tanto meno i calligraffiti, Nargue è un appassionato del più ampio mondo dell'Arte Contemporanea, che segue con genuina curiosità e che, in alcuni casi, apprezza persino più dei graffiti stessi!

N: "Mi sembra che, anche se molte persone fanno cose diverse, i graffiti siano ancora profondamente conservatori, cosa che non si vede nel mondo dell'arte contemporanea, dove letteralmente tutto può essere considerato arte. Nei graffiti, quando si esce un po' dal quadro classico delle forme, si ricevono molte critiche: la gente vuole sempre la stessa roba, oppure non viene considerata "graffiti". È un movimento molto tradizionalista e a volte la mentalità chiusa della gente mi fa incazzare".

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Il writer francese si spinge oltre, ridefinendo gli standard del writing in strada, declinando l'handstyle in dipinti astratti e personaggi, che possono vagamente ricordare lo "stick man" di Stay High. Godetevi il video qui sotto con Nargue in azione per 4 ipnotici minuti!

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