THE VAULT - Relik AKA Abyss Interview (GraffZoo Magazine #4 - 2007)
Interview: Pietro Rivasi
Text editing: Corrado Piazza
Translation: Giacomo Pelizza
Conosco il mondo dei graffiti da un po’ di anni oramai e, mano a mano che passa il tempo, sono sempre più convinto che la maggioranza dei writer siano dei nerd idioti ed egocentrici, più preoccupati a trovare scuse per la loro carenza di stile che per i loro pezzi. Questa è un’eccezione, di sicuro lui non è un altro banfone con i pantaloni extra-larghi, che ascolta hip-hop con cuffie mastodontiche. Relik è un ragazzo svedese sveglio e intelligente, ha parecchi interessi oltre ai graffiti, lettere fighe e un’attitudine che brucia tutti i babbi!
Godetevi l’intervista!!
L’azione più “hard” che hai fatto?
Eehh… Non so se posso dire di aver mai fatto qualcosa che possa essere considerato hardcore. Non dipingo treni perché non mi piace lo stress che implica. Mi piace fare le cose con calma e preferisco fare burners colorati, quindi rimango fedele ai muri. Anche se comunque non è semplice come sembra. La situazione è cambiata nel corso degli ultimi anni a Stoccolma. Cinque o sei anni fa potevi tranquillamente passare l’intera notte davanti a una parete lungo la linea ferroviaria, mentre oggi puoi starci forse mezz’ora, o essere inseguito dopo soli cinque minuti se sei sfortunato.
La tua routine?
Non ho una routine particolare… Faccio praticamente sempre qualche bozza prima di uscire a disegnare e provo costantemente a trovare nuove combinazioni di colori fighe! Disegno prevalentemente durante il weekend perché ho un buon lavoro e parecchi altri interessi.
Vita quotidiana cercando di non finire in prigione. Ti piace questo stile di vita?
A dire la verità non mi ritengo un criminale. Non commetto crimini se non attraverso azioni legate ai graffiti. Il rischio di finire in prigione non mi sfiora neanche. Per me i graffiti sono un hobby e come ho già detto non rischio eccessivamente.
Continua la frase: più bevi, più... ?
… ti viene voglia di bombardare! Penso che ogni writer sappia rispondere, haha! Non so cosa sia, ma ti viene questa ispirazione che ti fa impazzire se hai il marker in mano quando sei ubriaco. È come se diventassi invisibile ed invincibile allo stesso tempo… puoi fare quello che vuoi perché tutto ad un tratto hai dei super poteri!
Più ho fame, più... ?
… probabilmente avrò bevuto o fumato un cannone!
Più dipingo, più... ?
… ho i vestiti sporchi e macchie dappertutto sulla mia giacca. Odio sporcare i miei bei vestiti nuovi, ma mi dimentico sempre di cambiare i pantaloni con un paio di vecchi jeans, e va a finire che rovino completamente quelli nuovi.
Sei “creativo” e vivi in una città figa e alla moda: a cosa ti ispiri, sia per il tuo lavoro che per i tuoi graffiti?
Dunque, immagino che la Svezia sia conosciuta in generale per le belle cose e le belle persone e in particolare le ragazze, questo mi ha sempre dato una sorta di ispirazione nella mia vita quotidiana. Ma a dire la verità, sono le persone creative ed interessanti quelle che mi ispirano di più. Anche andare all’estero può dare molte ispirazioni, ma è anche utile perché ti da nuovi punti di vista riguardo al tuo paese natale. Qui gli inverni posso essere davvero deprimenti perché è così buio e freddo, ma durante l’estate c’è la luce del sole fino a tarda notte e, siccome Stoccolma è situata su un’isola e l’acqua è talmente pulita, puoi farti una nuotata in città nel pieno della notte. Poi capisci che ne vale la pena!
Riguardo ai graffiti mi piacciono gli stili che dimostrano una comprensione della scena di NY degli anni ’70 e ’80, magari con qualche stravolgimento, portando la cosa a un nuovo livello, come gli stili finlandesi, danesi e svedesi. Prima pensavo che i pezzi dovessero dare una certa sensazione di movimento, ma ora penso che un pezzo rigido può essere ancora più figo. Odio quando la gente maschera la sua mancanza di stile particolare dietro una tecnica perfetta. Un pezzo stiloso e fatto tecnicamente male vale molto di più di un brutto pezzo fatto con l’intento di sembrare figo con un controllo perfetto dello spray.
Ti ispiri a qualche writer?
Sì, certo. Penso che Cazter, Nug, Kaos, Tuna e il mio amico Wizard siano i migliori che la Svezia abbia da offrire. All’estero mi piacciono il finlandese Egs, i danesi Sabe e Cave, i francesi Seb, Diego e Gorey. Ovviamente mi piacciono pure gli old-schooler. Lo svedese Circle, Mode2, Bando, Skeme, Seen, Dondi e tutti quelli.
C’è qualche italiano che ti piace?
Sì, ci sono molti bravi writers italiani e penso che abbiano un gusto eccellente quando si tratta di stile. Stand, Chob, Imos e gli MG sono i miei writer italiani preferiti tra tutti.
Ora puoi dire ai nostri lettori ciò che vuoi: fallo, sfruttaci!!
Un giorno, d’estate, io ed il mio amico Eksact dipingevamo in una casa abbandonata. Dopo un po’, un poliziotto entra dalla porta e noi pensiamo: “E’ finita, adesso ci arresta”. Ma non gliene fregava molto di noi. Disse che stava cercando dei tossici che rubavano cavi di rame. Poi ci disse di finire in fretta e sparire. Dopo un po’, arriva questo tossico chiedendoci se avevamo delle bombole vuote. Dopo pochi secondi sembrava che ci trovassimo in una zona di guerra, perché il tossico aveva acceso dei fuochi per ottenere il prezioso rame dai cavi e ci aveva gettato le bombole vuote sopra. Abbiamo pensato che fosse meglio lasciare l’edificio prima che saltasse in aria con noi dentro, haha! Quando ce ne siamo andati ci siamo resi conto che l’intera casa andava a fuoco. Ancora oggi non sappiamo che fine abbia fatto l’allegro tossico del fuoco…
Pensi che manchi qualcosa nella comunicazione dei graffiti? Cosa bisognerebbe fare?
Non voglio sembrare un vecchio baluardo, ma penso che ci sia un disinteresse generale per la storia dei graffiti tra i writers più giovani. Non conoscono nemmeno la storia della propria città, ma poi sparano così tante cazzate nei forum di graffiti su internet come se sapessero tutto. La loro mancanza di conoscenza, di ciò di cui stanno parlando, fa venire voglia di smettere, solo per non dovere appartenere alla stessa sottocultura di questi coglioni. Non fraintendetemi, al contrario di molti, mi piace molto ciò che internet ha fatto per i graffiti. Ma comunque, hai capito cosa intendo. Ovviamente, la cosa figa dei graffiti è che non sono controllati da nessuno e non vorrei mai rimuovere questa attitudine ribelle, ma tutti dovrebbero preoccuparsi maggiormente di ciò che fanno, come lo fanno e perché lo fanno.
Stai girando l’ultima fiction film/documentario sui graffiti: chi sono gli attori, chi metteresti alla fotografia, e chi alla regia?
Domanda difficile! Deve essere un documentario, perché i film sui graffiti danno una sensazione di stupidità. O forse potrebbe essere un falso documentario! Qualcosa sulle linee di Blair Witch Project sarebbe divertente… La colonna sonora dovrebbe originarsi da una collaborazione tra gruppi quali Radio Dept & Phoenix e cantanti femminili tipo Sarah Cracknell & Tracey Thorn. Larry Clark dovrebbe fare il regista e metterei Terry Richardson alla fotografia. I ragazzi delle crew ERS/TOY sembrano tipi interessanti (adoro la loro pagina web!) quindi possono essere gli attori. Seen avrà un ruolo minore, come il padre di qualcuno, una guardia o qualcosa del genere, e in una scena Shannon Doherty deve essere in topless!
Qualche saluto?
Alle mie crew! La KCN mafia e la PUBB click!
Yo! Saluti a Blake, Klös, KCE, F-Ups, VMD70’S, Hell, Eksact, 7-Up e ai miei amici finlandesi!
Morte agli infami!