THE VAULT - Kein Interview (GraffZoo Magazine #2 - 2005)
Interview: Stefano Viola
Translation: Federico Chiozzi
Kein è senza dubbio una delle persone che più hanno contribuito a fare crescere e consolidare la scena Fiorentina a partire dalla metà degli anni '90, dando lustro, attraverso il suo stile, all’Italia del writing.
Cosa scrivi, quando hai iniziato e perchè
Kein Nerds. Ho iniziato nel 94/95 + o - per caso, era un periodo in cui la notte non riuscivo a dormire quindi ho cominciato a fare delle tag a giro per passare il tempo.
Successivamente ho fatto delle conoscenze giuste con un pò di fortuna ed ho preso la cosa più seriamente.
Chi c'era in quel periodo che dipingeva a Firenze e dintorni?
A Firenze su tutti Dork, Ens, Duke 1 e Dust di Milano, in seguito siamo arrivati noi Nerds e sono tornati dall'estero Bees e Guim. Ci sono stati anche altri ma per lo più sono state apparizioni fugaci o personaggi che dal punto di vista qualitativo non c'è bisogno che siano menzionati. Riguardo ai treni regionali dal 1994 al 2000 sicuramente la scena fiorentina è stata la più presente in Toscana, visto che solo dopo quel periodo ho dovuto crossare pezzi di altre crew per problemi di spazio, fino a quel momento dovevo tornare sopra i miei o sopra quelli dei miei amici, magari altri si concentravano su linee che andavano più fuori.
Non si vedono molti tuoi lavori su riviste ed internet: che rapporto hai coi "graffiti media"?
Pessimo. Direi che l'espansione di internet ha in parte rovinato quello che più mi piaceva dei graffiti quindi raramente spedisco materiale. Ho l'impressione che non esitano più writers originali: uno inventa qualcosa e il giorno dopo lo fanno tutti, il risultato è che le città non hanno un loro stile peculiare, cosa che in passato apprezzavo molto. Magari qualche anno fa avevi meno ispirazione ma era più facile sviluppare qualcosa di tuo mentre chi comincia ora rischia di essere troppo influenzato da quello che vede. Anche se copiare fa parte della natura dei graffiti lo trovo giusto solo se questo contribuisce alla crescita di una crew o di un città.
Una cosa ancora più triste è la generazione di writers virtuali che non hanno neanche mezza tag a giro ma se si fanno un pannello dopo 30 minuti lo becchi su stradanove. Mi fanno una gran tenerezza.
Buffing e sicurezza sempre maggiori: Pensi ci siano limiti che non andrebbero oltrepassati pur di portare a casa un pannello o di lasciare una firma in giro?
Penso di no se uno rischia del proprio. Gli unici limiti che bisognerebbe porsi sono riguardo ai centri storici. Ci sono dei posti a Firenze a cui sono affezionato e che sono rovinati dalle tag, specialmente di gente di fuori. Mi piacerebbe che ci fosse più rispetto per certi luoghi...anche perchè a far danni già ci pensa il comune!
E' cambiato/peggiorato negli ultimi anni il rapporto istituzioni-writers?
Le istituzioni hanno cambiato atteggiamento in generale, cercano di sottrarti libertà offrendoti in cambio più sicurezza/controllo, di conseguenza anche i graffiti risentono di questa situazione.
Cosa fai oltre a dipingere e che spazio ha oggi il writing nella tua vita?
Ultimamente Gold mi ha prodotto delle t-shirt e ho disegnato flyer ma principalmente mi sono buttato sui visual. Per quanto riguarda i graffiti credo che non abbiano sempre la stesso spazio ma che siano comunque sempre presenti.
Lo dici con rammarico o sei comunque contento che col passare degli anni lo spazio dedicato ad altre cose sia andato a discapito anche del writing?
Niente rammarico, solo che è passato il periodo in cui se vedevo qualcuno che dipingeva più di me stavo male. Ora vado solo se ho uno sketch che mi piace o se sono in serata quindi è naturale che l'attenzione si focalizzi su altre cose.
Che ne pensi del "writing business", delle decine di marche di spray create appositamente (3 solo in Italia..), di manifestazioni come il "write for gold" etc?
Non mi interesso molto alle nuove marche di spray che escono... sinceramente stavo bene anche quando c'erano solo Multona e Belton. Il "Write for gold" non so esattamente cosa sia, ma in generale le conventions mi piacciono anche se ci vado poco.
In un periodo storico complicato come questo, credi che chi dipinge dovrebbe cercare, oltre che di esprimersi "artisticamente", anche di diffondere messaggi politico/sociali espliciti?
Se riuscissi a trovare un modo efficace per farlo lo farei molto volentieri, ma credo che i graffiti si prestino poco allo scopo. In questo senso la street art è molto più appropriata, ma anche in questo caso solo pochi riescono a trasmettere veramente qualcosa alla gente.
Puoi farci qualche nome di qualcuno che ti sta particolarmente a cuore nella amata/odiata corrente street art?
Premettendo che, fare uno stencil di un comico italiano o disegnare sempre il solito oggetto non ha niente a che fare con l'arte, mi piacciono i classici tipo Bansky, Akayism o il billboard liberation front.
Che ne pensi della scena italiana rispetto a quella dei paesi europei? C'è qualcuno della "nuova scuola" nostrana che stimi?
Anche se a periodi, ho sempre sentito parlare di roba svedese, francese, americana e via dicendo... non ho mai sentito parlare di roba italiana, forse c'è troppa voglia di fare tutto bene e subito senza prima guardarsi un'pò alle spalle.
Dei writers italiani che ho visto ultimamante quello che mi piace di più è Smoy.
La scena toscana, fiorentina in particolare, è una delle più vecchie e importanti del panorama italiano e gli stili usciti nel periodo 94/2000 hanno decisamente influenzato generazioni intere di writers.
Ci puoi parlare di quel periodo e delle connessioni con gli stranieri (fra tutti Reas, Honet, Hence) ed il forte legame con Bologna? Cosa è rimasto adesso?
É un argomento un'pò delicato. Per come la vedo io ci sono molte persone, specialmente tra chi ha iniziato prima, che stravedono per Firenze, ma per la maggior parte dei writers credo non sia così importante e riconusciuta, probabilmente per il fatto che ci siamo sempre "sponzorizzati" poco. All'inizio la gente arrivava qui per caso poi si deve essere sparsa la voce e sono venuti in molti a dipingere da noi. I ricordi migliori sono sicuramente quelli con i writers italiani tra l'altro gli unici con cui ho ancora personalmente rapporti e con cui + o - una volta all'anno organizziamo una convention per ritrovarci mentre i personaggi più famosi che sono passati di qui mi hanno lasciato molto dal punto di vista creativo e quasi zero da quello umano.
Per il resto è rimasto poco perchè solo ora qualcuno delle nuove leve fiorentine guarda quello che abbiamo fatto noi fino ad adesso.
Preferisci uscire in missione o far serata con gli amici portandoti gli spray e vedere che succede?
Sicuramente la seconda... se parto in missione poi succede qualcosa e non dipingo.